Sant’Orsola LedóchowskaSant’Orsola Ledóchowska (al secolo Giulia) nacque il 17 aprile 1865 a Loosdörf (Austria) dalla nobile famiglia Ledóchowski. Nel 1883 la famiglia dopo un lungo periodo trascorso in Austria ritornò in Polonia a Lipnica Murowana vicino a Cracovia, in una grande tenuta agricola familiare. Dopo i primi piccoli disagi nel nuovo ambiente, Giulia in particolare, (la futura M. Orsola) nonostante la sua giovane età, dimostra una particolare sensibilità per le necessità dell’ambiente in cui vive, per cui ben presto diventa la consigliera fidata di molti, avendo il dono di riconciliare i contadini in lite, i quali accettano la sua mediazione con riconoscenza.

Nel 1886 Giulia entrò nel convento delle Orsoline di Cracovia dove assunse varie mansioni nella comunità della sua famiglia religiosa: insegnante, educatrice ed infine superiora del convento autonomo di Cracovia, dove Dio preparò la Madre Ledóchowska alla missione carismatica nella Chiesa attraverso 21 anni di vita, trascorsi nel medesimo convento.

Come superiora Madre Orsola sentì la necessità di chiarire alcune questioni riguardanti le Costituzioni ed anche riconsiderare se la clausura papale non fosse d’impedimento nel lavoro apostolico. Dietro sua richiesta, Madre Orsola, fu ricevuta da Papa Pio X.

Nel corso del colloquio la Madre constatò un vivo interessamento del Pontefice per i Cattolici perseguitati residenti in Russia e specialmente a San Pietroburgo. Con la benedizione di S. Pio X, nel 1907 Madre ledóchowska partì con due consorelle per San Pietroburgo, dove assunse la direzione di un convitto per le ragazze presso il Ginnasio Polacco di Santa Caterina. Nel 1908 la comunità delle Orsoline, sempre più numerosa vive clandestinamente la sua missione, nel lavoro, nella povertà e nell’insicurezza del domani, in ambienti vari per nazionalità, mentalità e confessione religiosa, nel dono totale di sé a Dio e al prossimo in una sconfinata fiducia nei piani di Dio. Nel 1914 lo scoppio della guerra provoca l’espulsione di Madre Orsola dalla Russia, e di conseguenza si trasferisce con la comunità in Scandinavia, dove si inserisce nella vita di quella Chiesa e anche nel mondo laico. Per la sua grande sensibilità e vasta cultura (conosce 9 lingue è accolta bene nell’ambiente degli intellettuali anche di diversa formazione, ma tutti impegnati per la promozione umana di polacchi tormentati dalla guerra. La Madre cominciò a percorrere i ricchi paesi scandinavi per tenere conferenze: in inglese, francese, tedesco, danese e norvegese, sulla situazione della Polonia e raccogliere fondi per i sinistrati. In ogni paese scandinavo: Finlandia, Svezia e Danimarca organizza centri educativi gestiti dalle suore e così con la sua opera incide positivamente nell’ambiente. Impara il finlandese e traduce in questa lingua il catechismo, pubblica un libro di preghiere e una raccolta di canti religiosi. Nella cappella cattolica delle suore venivano i Finlandesi protestanti e partecipavano alle funzioni autenticamente ecumeniche; per loro organizza incontri di vario tipo e li aiuta anche materialmente. Collabora con il comitato di aiuto per le vittime della guerra fondato da Enrik Sienkiewicz.

Nel 1920 la comunità delle Orsoline torna nella Polonia libera, e si stabilisce a Pniewy nei pressi di Poznan e poco dopo riceve dalla Santa Sede, il permesso di trasformare il convento autonomo di cui era superiora, in Congregazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante. Dopo i brevi flash sulla vita movimentata e feconda di Sant’Orsola, attorno alla quale la Congregazione si sviluppò rapidamente, sorsero molte comunità e istituzioni benefiche: Scuole per i bambini abbandonati, lavoro con i giovani, catechesi; fonda la Crociata Eucaristica, un’associazione mariana, apre scuole, dà assistenza ai baraccati etc. Nella sua attività, intensa e creativa, trova anche il tempo di scrivere libri per i bambini. Prende parte attiva nella vita cristiana, culturale e sociale del suo Paese, per cui ricevette molti riconoscimenti da parte dello Stato.

Dal 1928 la Congregazione è presente in Italia e nel 1930 in Francia. La Madre forma le suore all’amore di Dio sopra ogni cosa, desiderando che vivano nella semplicità, nell’umiltà, piene di spirito di sacrificio nel servizio del prossimo, soprattutto dei bambini e dei giovani, esortandole a lavorare per il sostentamento di loro stesse e degli altri. Diceva: “ogni suora deve guadagnare per sé e per un povero “. Con grande sensibilità e lungimiranza invia la sue suore, formate allo scopo, nelle filande dove lavoravano molte ragazze polacche per tutelarle nel lavoro, dal punto di vista economico e morale. Le ospitava, qualora lo volessero, nelle case della Congregazione.

Già da aspirante alla vita religiosa, Giulia, la futura Madre Orsola, così pregava: “O Signore, che io sia come un raggio di sole, che porti ovunque la gioia e la felicità, che sia come il tuo sorriso, o eterno Signore”. Perciò alle Suore ripeteva: “Siate come un luminoso raggio di sole che dà calore e luce ad ogni creatura…Vivete come Gesù per la felicità degli altri, e vi diano coraggio le sue parole: “Ogni volta che avete fatto queste cose ad uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40).

Lo zelo apostolico della Madre Orsola era costantemente alimentato ai piedi di Gesù Crocifisso, con uno sguardo particolare al Cuore di Gesù Agonizzante, rafforzato e nutrito da un amore ardente a Gesù Eucaristia, dove attingeva l’ispirazione e la forza per la grande opera dell’apostolato. Infatti scriveva: “Devo amare il mio prossimo come Gesù ha amato me. Prendete e mangiate le mie forze sono a vostra disposizione, prendete e mangiate i miei talenti, le mie capacità, prendete e mangiate il mio tempo sia esso a vostra disposizione, prendete me, anche se ciò dovesse essere per me duro, sono vostra come Gesù Ostia è mio”.

Tutto questo sotto lo sguardo vigile e materno della Madre di Dio che chiamava teneramente “Stella del Mare” tanto che, le parole di Maria “Eccomi sono la serva del Signore…”, sono la parola d’ordine della Congregazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante.

Attualmente la Congregazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante conta circa 900 Suore che lavorano in 100 comunità, in 13 Paesi: Polonia, Italia, Francia, Canada, Argentina, Brasile, Germania, Finlandia, Tanzania, Ucraina, Bielorussia, Filippine, Russia.